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La produzione grafica

Verso la fine degli anni '60 ho iniziato a disegnare copiando le opere dei maestri, certo di attingere dalle loro superbe lezioni preziose conoscenze tecniche e stilistiche. Ed infatti è stato così, oltre ad aver ampliato il mio bagaglio culturale in merito alla produzione grafica di tanti pittori e viaggiatori europei che scelsero l'Italia come luogo prediletto della loro ispirazione artistica. In questo primo periodo molta importanza nella mia formazione hanno avuto gli esami di storia dell'arte presso il Magistero di Roma e le visite alle mostre di grafica nella capitale. I disegni per differenti intenti sono stati divisi, secondo un criterio di massima del tutto personale, in due tipologie, denominate: studi a matita e disegni a matita, per sottolineare le differenze che li contraddistinguono nel  modo di essere concepiti e prodotti. Rientrano nell'ambito della categoria studi quei disegni che sono finalizzati alla esercitazione dell'occhio e della mano, tramite copie dal vero o dalle opere dei grandi disegnatori, per acquisire fondamentali abilità tecnico-artistiche e ancora gli schizzi, abbozzi, ecc. che sono preparatori per un lavoro pittorico  o semplicemente appunti di un'idea da sviluppare. I disegni come tali, pur senza nette distinzioni e separazioni, sono opere a se stanti e compiute, essi costituiscono un aspetto rilevante della creatività dell'artista che si presenta con il suo inconfondibile stile e le sue geniali idee. Il disegno è espressione originale e profonda della sensibilità e dell'intelligenza del disegnatore pittore, che spesso di getto da forma alla sua prima sanguigna ispirazione, con un semplice lapis.