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Verso la fine degli anni '60 ho iniziato a disegnare copiando le opere dei maestri, certo di attingere dalle loro superbe lezioni preziose conoscenze tecniche e stilistiche. Ed infatti è stato così, oltre ad aver ampliato il mio bagaglio culturale in merito alla produzione grafica di tanti pittori e viaggiatori europei che scelsero l'Italia come luogo prediletto della loro ispirazione artistica. In questo primo periodo molta importanza nella mia formazione hanno avuto gli esami di storia dell'arte presso il Magistero di Roma e le visite alle mostre di grafica nella capitale. I disegni per differenti intenti sono stati divisi, secondo un criterio di massima del tutto personale, in due tipologie, denominate: studi a matita e disegni a matita, per sottolineare le differenze che li contraddistinguono nel  modo di essere concepiti e prodotti. Rientrano nell'ambito della categoria studi quei disegni che sono finalizzati alla esercitazione dell'occhio e della mano, tramite copie dal vero o dalle opere dei grandi disegnatori, per acquisire fondamentali abilità tecnico-artistiche e ancora gli schizzi, abbozzi, ecc. che sono preparatori per un lavoro pittorico  o semplicemente appunti di un'idea da sviluppare. I disegni come tali, pur senza nette distinzioni e separazioni, sono opere a se stanti e compiute, essi costituiscono un aspetto rilevante della creatività dell'artista che si presenta con il suo inconfondibile stile e le sue geniali idee. Il disegno è espressione originale e profonda della sensibilità e dell'intelligenza del disegnatore pittore, che spesso di getto da forma alla sua prima sanguigna ispirazione, con un semplice lapis.

Gli studi con la matita pubblicati sono già esercitazioni avanzate,  a volte copiano fedelmente gli originali, altre volte li interpretano più liberamente ed emotivamente. L'osservazione del corpo umano con tutto il suo modo di essere e di esprimersi costituisce l'oggetto principe del mio interesse figurativo.
Non necessariamente eseguo il disegno di copia dagli esempi dei maestri, perchè lo spunto può provenire anche da foto, riproduzioni di giornali, immagini televisive, insomma tutto ciò che è immagine.

La realtà dell'uomo, con i suoi comportamenti, le sue miserie e sofferenze è centrale in tutta la mia produzione documentale ed espressiva. L' approccio alla persona umana mi trova sempre in atteggiamento di ascolto e in spirito di comprensione e partecipazione alle sue problematiche. Capire e riflettere per conoscere le pieghe recondite e le dinamiche psicologiche dell'anima individuale e del gruppo sociale. Così nei disegni mi soffermo spesso sul male di vivere, sui dolori provocati da altri uomini, in un vortice infernale e malefico, che sembra ineluttabile e immodificabile, nonostante gli insegnamenti della storia. La bestia che abita in noi non ci abbandona, ci soggioga e non ce ne rendiamo nemmeno conto, anzi ci spinge nel branco famelico di violenza e sopraffazione.  Così appagati ci sentiamo forti, veri e propri homo homini lupus.  A quando la costruzione di  una società più giusta e pacifica, rispettosa dell'essere umano basata anche sui valori civili e religiosi della nostra tradizione, che richiamano alla tolleranza e alla convivenza solidale ?