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Palmi Varia 2000

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Palmi, senza una regolare cadenza annuale, celebra la festa della Varia l’ultima domenica di agosto, ovvero l’Assunzione in cielo della Vergine Maria. Ad essa sono abbinate, nel giorno che precede il trasporto della Varia, le processioni della Madonna della Sacra Lettera e del Sacro Capello. Il nutrito programma festivo inizia già diversi giorni prima con manifestazioni non solo religiose. Con il rito della Varia, che significa bara, si vuole ribadire e celebrare il dogma del trapasso della Madonna dalla vita terrena alla sua ascesa al cielo con anima e corpo ( dormitio Virginis). Il grande carro votivo è composto da una base circolare, detta "u cippu", munita di pattini di acciaio per scivolare sul lastricato e di ingranaggi per far ruotare parti del complesso marchingegno meccanico su cui si innalza una bianca nuvola, raffigurante l’universo , raggiungendo 16 metri di altezza e due tonnellate di peso. Sul sacro carro, trascinato da 200 Mbuttaturi, ( incollatori ) e da una schiera di palmesi che lo tirano con robuste corde, salgono numerosi personaggi, tra figuranti, membri del comitato e autorità. Sulla sommità del pennone si collocano il Padreterno e l’animella, che situata nel punto più alto elargisce saluti e benedizioni. Il momento è davvero coinvolgente e sembra davvero come se stesse per spiccare il volo celeste. Impossibile qui riassumere la totalità degli eventi, con le profonde motivazioni, implicazioni e ripercussioni sociali e culturali stratificatesi nel tempo. Ad ogni modo per approfondimenti si rimanda alla cospicua bibliografia. Qui basti ricordare, come esempio di solidarietà tra popoli, gli stretti rapporti che da lungo tempo e ancora oggi sono intercorsi tra le due città , tanto che la Varia palmese e il culto della Madonna della Sacra Lettera, trovano origine proprio nella tradizione di Messina. La narrazione dei fatti salienti che si intrecciano nel loro cammino storico, rimanda al 42 d.C. allorquando una delegazione di messinesi volle incontrare san Paolo per invitarlo a parlare presso quel popolo della nuova religione cristiana e poi tramite lui essere ricevuti dalla Madonna, per informarla che la gente stava già adottando il nuovo credo. La Vergine, impossibilitata a riceverli, volle dare una lettera scritta di suo pugno nella quale assicurava comunque la sua protezione e ogni benedizione verso tutta la città. Insieme ad essa donò anche una ciocca dei suoi capelli e uno di questi, per riconoscenza di un fraterno aiuto ricevuto dai palmesi durante la pestilenza, che si abbattè dopo la battaglia di Lepanto(1571), fu consegnato ai marinai di Palmi. Qui si conserva e in concomitanza delle feste patronali viene portato in processione per le strade della città assieme al quadro della Madonna della Lettera, collocato in una nuova artistica varetta, realizzata nel 2000 dai fratelli Simonetta. La manifestazione popolare è stata proclamata dall'Unesco nel 2013 patrimonio immateriale dell'umanità e nel 2014 festa della Calabria.