Il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini costituisce la più estesa area protetta del Lazio, su cui insistono i paesi di Subiaco, Cervara di Roma, Camerata, Jenne, Vallepietra in provincia di Roma e Filettino e Trevi nel Lazio in provincia di Frosinone. In questo territorio, confinante ad est con l’Abruzzo, l’uomo ha sempre saputo sfruttare le risorse naturali necessarie al suo fabbisogno, adattandosi a quelle condizioni produttive offerte dalle diverse fasce altimetriche e dalla più o meno presenza di acqua, dato il diffuso carsismo. Le attività agro-pastorali, zootecniche e boschive hanno rappresentato storicamente le fondamentali voci su cui si è basata l'economia familiare. Una produttività che è stata per lo più povera e di sussistenza, portata avanti con sistemi arcaici in un territorio marginale e perciò destinata ad esaurirsi. Con i giovani desiderosi di migliori aspettative di vita in città e con lo spopolamento dei paesi, abitati oggi in maggioranza da anziani, molti lavori legati alla terra sono scomparsi oppure permangono residuali, anche laddove esiste ancora una certa richiesta di determinati prodotti, come il carbone vegetale o il famoso fagiolone di Vallepietra. In pochi anni sono stati del tutto abbandonati i secolari terrazzamenti strappati con tenacia alla montagna e ora di nuovo invasi dalla macchia mediterranea, con ripercussioni nefaste sull’ ambiente. L’esempio forse più eclatante viene dal paese di Jenne , che ha visto declinare in brevissimo tempo tutta la sua produzione agricola. Un solo esempio. Delle centinaia di quintali di grano, che fino ad un decennio fa impegnavano nelle are di raccolta la trebbiatrice per più di una settimana, oggi non resta nulla. A ciò si deve aggiungere una politica nel passato non sempre attenta a intercettare le istanze e le necessità della popolazione. Un problema sentito fortemente dagli agricoltori, mai risolto, quello dei cinghiali, distruttori di raccolti e pericolosi per l’incolumità personale. Le fotografie, scattate nell’arco di un trentennio entro i confini del Parco, mostrano queste attività ormai in forte declino e documentano, al di là dell’apparente patina bucolica, il tramonto di una società agro-pastorale con i suoi riti, saperi e valori culturali. Nonostante ciò il territorio con le sue straordinarie risorse ambientali, naturalistiche, storico-artistiche, demoetnoantropologiche, può offrire molto per il suo sviluppo socio-economico basato su altri fattori, ben noti, che le istituzioni dovrebbero ancor più incentivare e promuovere. Basti ricordare in breve il potenziamento turistico rivolto all’ intera area, la ricettività agrituristica qualificata con l’offerta di prodotti tipici e rigorosamente bio, il riconoscimento di prodotti autoctoni con il marchio DOP, opportunamente selezionati e sostenuti, gli allevamenti nostrani garantiti da sicuri controlli sanitari e concepiti anche come inizio di filiere alimentari contrassegnate da etichette di genuinità, magari consorziate, ecc.
Cose risapute,certo, ma che, pur nella consapevolezza di procedere nella giusta direzione, attendono un significativo decollo.
Se non parti con l'idea di cercare qualcosa, non la troverai mai
Lo spazio della natura e dell'uomo
Subiaco, le Vedute
Jenne, alta valle dell’Aniene
Vallepietra, il Simbrivio
Jenne, riflessi sul fiume Aniene
Jenne, l’antico mulino sull’Aniene
Trevi, coltivazioni lungol’Aniene
Jenne, grotta dell’Inferniglio
Vallepietra, grotta delle Monache
Jenne, grotta Cavorso
Filettino, Fiumata
Jenne, sorgente delle Tartare
Jenne, bosco a Fondi di Jenne
Jenne, sorgente delle Tartare
Jenne, bosco a Fondi di Jenne
Trevi, cascata a Comunacque
Jenne, un tratto dell’ Aniene in un alveo di deposito.
Tramonto nell’Alta Valle dell’Aniene
Subiaco, la cascata di Cillittinu nell’Aniene
Vallepietra, l’uomo ha conteso alla natura lo spazio agricolo.
I sette paesi ricchi di beni storico-artistici
Camerata Nuova
Camerata Nuova
Camerata Nuova
Camerata Nuova
Camerata Vecchia, bruciata nel 1859
Camerata Vecchia
Camerata Vecchia
Camerata Vecchia
Cervara di Roma
Cervara di Roma
Cervara di Roma
Cervara di Roma
Cervara di Roma
Filettino
Filettino
Filettino
Jenne
Jenne
Jenne
Trevi nel Lazio
Trevi nel Lazio
Trevi nel Lazio
Vallepietra
Vallepietra
Vallepietra
Vallepietra
Vallepietra
Subiaco
Subiaco
Subiaco
I lavori delle donne
Jenne , campo di patate
Jenne, campo di patate
Jenne, contadina e spaventapasseri
Vallepietra, solcatura
Jenne, raccolta di piselli
Jenne, ritorno in stalla
Jenne, massaia setaccia la farina
Vallepietra, taglio di fettuccine
Jenne, rape per pranzo
Jenne, raccolta di fave
Trevi, vendita al dettaglio
Trevi, al mulino
Trevi, al mulino
Camerata, ritorno in paese
Vallepietra, ritorno in paese
Jenne, ritorno in paese
Trevi, vangatura
Jenne, raccolta di barbabietole
Trevi, lavoro al merletto e ricamo
Subiaco, lavoro al merletto
Filettino, lavandaie
Filettino, lavandaie
Filettino, lavandaie
Trevi, lana al sole ad asciugare.
Subiaco, è tempo di salsicce.
Attività quotidiane in campagna, lavori di manutenzione e di preparazione alle specifiche coltivazioni. Ogni giorno, da mattina a sera e con qualsiasi tempo, il contadino ha sempre da lavorare. La terra non aspetta.
Jenne, il terreno sassoso richiede la zappa coi rebbi
Vallepietra, il pollaio offre una valida integrazione alimentare
Vallepietra, zappatore
Vallepietra, balle di fieno caricate sui muli.
Vallepietra, trasporto di balle di fieno
Vallepietra, occorrono molti viaggi perl a scorta invernale.
Vallepietra, i muli per il trasporto sono spesso insostituibili
Trevi, letame per la concimazione naturale
Trevi, trasporto di letame lungo l’Aniene
Trevi, granturco messo ad asciugare in piazza
Vallepietra, raccolta di granturco
Vallepietra, nella stalla Sant’Antonio protegge gli animali.
Vallepietra, anche con la neve il giorno di lavoro inizia presto.
Vallepietra, restano gli anziani in campagna, ma fino a quando?
Jenne, familiare produzione di barbabietole.
Vallepietra, uso del maglio di legno per conficcare un palo.
Jenne, apicoltore
Trevi, nei mercati si vendono i prodotti in surplus.
Vallepietra, simboli apotropaici
Vallepietra, trasporto di concime.
Vallepietra, sistemazione della massicciata.
Vallepietra,qui gli animali sono allevati con cura.
Jenne, verso la campagna.
Vallepietra, l’uomo e gli animali, nel segno del rispetto.
Aratura e semina con sistemi arcaici nel paese di Jenne - 1979, 1980, 2004
Jenne, trasporto di un aratro di legno
Jenne, la millenaria aratura con i buoi, oggi scomparsa.
Jenne, aratura con il vomere a punta di ferro
Jenne, aratura nei piccoli terrazzamenti.
Jenne, aggiogare i buoi richiedeva molta abilità
Jenne, aratura con un asino appositamente addestrato.
Jenne, occorreva un intero giorno per arare una lingua di terra.
Jenne, ci voleva l’intervento di due persone per guidare l’asino.
Jenne, per lo sforzo l’asino spesso si impuntava per riprendere fiato.
Vallepietra, impiego della macchina fresatrice
Jenne, i piccoli fazzoletti di terra venivano zappati
Jenne, semina.
Jenne, semina a spaglio.
Jenne, zappatura per togliere le erbacce dal grano.
Mietitura e trebbiatura del grano a Jenne con tecniche di lavorazione risalenti al periodo della protostoria - 2000 , 2002, 2008
Jenne, mietitura con il falcetto.
Jenne, legatura di un covone
Jenne, mietitura con il falcetto
Jenne, mietitori con spaventapasseri
Jenne, mietitura
Jenne, fino agli inizi del 2000 si produceva un bel po’ di grano.
Jenne, trasporto di covoni, localmente detti “gregne”.
Jenne, mietitura. I cereali ben si adattano a terreni siccitosi.
Jenne, trasporto di grano con l’asino.
Jenne, sistema di legatura facilmente rimovibile.
la cerealicoltura era attività primaria per il fabbisogno alimentare.
Jenne, trasporto del grano fino all'”ara”.
Jenne, i covoni erano raggruppati in modo da formare “barconi”.
Jenne, mietitura
Jenne, l’ impiego di animali da soma era indispensabile.
Jenne, come un’ antica dea della prosperità.
Jenne,ancora nell’anno 2000 si batteva il grano.
Jenne, battitura del grano con un bastone.
Jenne, battitura con il correggiato (mazzafrusto)
Jenne, battitura sincronizzata con il “mazzafrusto”.
Jenne, sullo sfondo il paese.
Jenne, spulatura del grano manualmente.
Jenne, con la forza delle braccia e con il vento si trebbia.
Jenne, separazione del grano dalla pula o lolla.
Jenne,ore ed ore per poco più di un quintale di grano.
Jenne, spulatura. In attesa del vento.
Jenne, spulatura
Jenne, i chicchi si passano al setaccio per eliminare le ultime pagliuzze.
Jenne, versamento del grano dal crivello al sacco.
Trebbiatura meccanizzata del grano a Jenne nel luogo dell'antica "ara"- 1995
Jenne, trebbiatura meccanizzata. L’impiego della macchina ha velocizzato enormemente il lavoro
Jenne, la trebbiatura era uno dei momenti fortemente corali della civiltà contadina.
Jenne, finalmente il nastro trasportatore in un attimo getta i covoni all’interno degli ingranaggi.
Jenne, immediata è l’uscita di sacchi di grano e di balle di fieno.
Jenne, era come una processione dell’abbondanza, che sembrava non dover finire.
Jenne, il rito collettivo era accompagnato da suoni e canti.
Jenne, scena di trebbiatura nell’antica “ara”.
Jenne, scena di trebbiatura.
Jenne, scena di trebbiatura.
Jenne, un bicchiere di vino per una breve pausa.
Jenne, scena di trebbiatura con sacchi di grano.
I mulini comunali di Jenne e Trevi nel Lazio - 1993, 1995, 1996
Jenne, mulino comunale
Trevi, mulino comunale
Trevi, un sacco di farina da portare a casa.
Trevi, ognuno si adoperava per il proprio macinato.
Trevi, il mulino disponeva di tre macine
Trevi, bagnarola in equilibrio sulla testa
Jenne, il mulino dispone di due macine per i diversi cereali.
Jenne, i sacchi di farina sono pesati per pagare la tariffa.
Jenne, spesso sono le donne a lavorare nel mulino.
Jenne, il grano viene rovesciato nell’imbuto per essere macinato.
Jenne, il grano e altri cerali erano una rimessa importante per l’inverno.
Jenne, gruppo di donne nel mulino, luogo di incontro e di cicaleccio.
Jenne, insaccamento della farina.
Jenne, la macinazione avviene sotto il controllo del mugnaio.
Jenne, farina di granturco per pizze e polenta.
Jenne, macinazione del grano.
Jenne, macinazione del granturco
Trevi, Fernando il mugnaio
Trevi, Fernando il mugnaio
Forni a legna pubblici e privati in alcuni paesi del Parco - 1993, 1994, 1996
Jenne, la massa lievitata nelle “scife” viene portata a cuocere.
Trevi, si portano teglie con pizze da cuocere al forno.
Jenne, gli impasti sono pronti per la cottura.
Jenne, si sfornano pizze, pagnotte, dolci.
Jenne, il pane da cuocere è avvollto in panni di lana e cotone.
Jenne, le donne sono le sole a gestire il forno.
Trevi, fragranti ciambelletti appena cotti.
Trevi, nella strada si spande un dolce profumo.
Trevi, la fornaia prende dalla “scifa” i pani lievitati
Trevi, con la lunga pala si mettono nel forno.
Trevi, cottura del pane.
Filettino, forno privato
Jenne, ritorno a casa.
2011 - "Ju sésto", uno dei sistemi irrigui più antichi, permane a Vallepietra. Probabilmente il termine ha il significato di assestare, sistemare in modo adeguato il terreno, per procedere poi all'irrigazione di tutti gli appezzamenti
Vallepietra, deviazione di un torrente per convogliare l’acqua alla chiusa, detta refota.
Vallepietra, la refota viene aperta e l’acqua canalizzata inizia a scendere verso i campi coltivati.
Vallepietra, i canali devono essere sempre puliti, altrimenti l’acqua fuoriesce.
Vallepietra, l’acqua, a caduta, raggiunge le coltivazioni, anche dopo un lungo tragitto.
Vallepietra, la portata di acqua in genere può irrigare due, tre solchi per volta.
Vallepietra, l’acqua opportunamente smistata bagna tutti i solchi.
Vallepietra, l’abbondanza di acqua permette l’ irrigazione a Sesto.
Vallepietra, il flusso idrico è regolato da piccole ostruzioni.
La coltivazione dei fagioli, un prodotto di eccellenza all'interno de Parco - 2012
Vallepietra, coltivazione di fagioli, le piantine sono infrascate (sostenute verso l’alto con pali).
Vallepietra, con infinita pazienza si avvolgono le piantine ai bastoni, uniti a quattro.
Vallepietra e i suoi fagioli: fagiolone, ciavattone, pallino, regina, cappellette, la fagiolina romanesca.
Vallepietra, raccolta di fagioli, tra cui spicca per prelibatezza il fagiolone.
Vallepietra, coltivazione e raccolta di fagioli, posizionati in filari, alternati a quelli di patate.
Vallepietra, fagioli stesi ad asciugare. Di recente è stato introdotto il cioncone.
Vallepietra, a sera i fagioli si rimettono dentro la casa di campagna.
Vallepietra, c’è molta domanda, non sempre soddisfatta dall’offerta.
Vallepietra, il raccolto di fagioli spesso è già venduto al momento della semina.
Jenne, qui la scarsa produzione di fagioli è strettamente ad uso familiare,
Vallepietra, si semina a primavera per raccogliere in autunno.
Vallepietra, polenta in piazza per la sagra del fagiolone.(2008)
Vallepietra, sagra del fagiolone e dello scacchiato (pezzetto di pane).
Vallepietra, sagra del fagiolone nei primi giorni di novembre..
Vallepietra, sagra del fagiolone. La cucina è sempre demandata alle donne.
Vallepietra, sagra del fagiolone, per valorizzare questa bontà culinaria.
Vallepietra, distribuzione in piazza.
Vallepietra, i fagioli sono rivoltati per una perfetta essiccazione.
Vallepietra, varietà di ecotipi di fagiolo di grande qualità
Vallepietra, varietà di fagioli locali, ricchezza della biodiversità.
Il tempo della fienagione - 1999, 2007
Jenne, trasporto del fieno.
Jenne, fienile
Jenne, la produzione di fieno è molto importante per gli allevamenti
Vallepietra, il fieno locale garantisce la qualità degli allevamenti.
Vallepietra, lungo i pendii montani tutto è fatto a mano.
Jenne, trasporto di fieno.
Vallepietra, il fieno è ammonticchiato.
Jenne, il fieno è rivoltato per farlo bene asciugare.
Jenne, anche per il fieno l’impiego dei muli è d’obbligo.
Vallepietra, sempre più è richiesto l’uso di macchine.
Vallepietra, macchina per imballare il fieno.
Vallepietra, pressatrice manuale.
Vallepietra, rastrellamento del fieno. Nulla è sprecato.
Vallepietra, uso del rastrello per raccogliere il fieno.
Vallepietra, affilatura della lama della falce.
Vallepietra, su per i monti a falciare.
Vallepietra, falciatura del fieno.
Vallepietra, in fondo il paese.
Produzione di fave, patate, olive - 2003, 2004, 1983, 1985
Jenne, raccolta di fave
Jenne, la spulatura avviene come per la trebbiatura.
Jenne, battitura per separare il seme dalle valve.
Jenne, battitura con il correggiato, detto mazzafrusto.
Jenne, battitura con il mazzafrusto.
Jenne, battitura con il mazzafrusto.
Jenne, spulatura
Jenne, spulatura
Jenne, la spulatura è completata con il setaccio.
Jenne, le fave si insaccano.
Jenne, le fave sono caricate per il trasporto.
Filettino, semina di patate.
Vallepietra, semina di patate.
Vallepietra, zappatura nei solchi.
Vallepietra, campo di patate.
Jenne, rincalzo di terra alla base delle piantine.
Vallepietra, raccolta di patate.
Vallepietra, raccolta di patate.
Vallepietra, pesa del sacco di patate.
Vallepietra, raccolta di patate.
Vallepietra, raccolta di patate.
Vallepietra, raccolta di patate.
Vallepietra, raccolta di patate.
Vallepietra, le coltivazioni si spingono a ridosso dei monti.
Vallepietra, ritorno in paese con sacchi di patate.
Vallepietra, sullo sfondo il santuario della Trinità.
gli ulivi coltivati sono: olivastro, leccino, rosciolo.
Trevi, raccolta di olive di prima qualità.
Subiaco, raccolta di olive con la “cirigna”, (cestino a tracolla).
Subiaco, battitura delle olive.
Subiaco, raccolta di olive con scale e teli.
Subiaco, un’arzilla nonna sull’alberro
Subiaco, si restringono i teli con le olive cadute.
Subiaco,il suolo e l’esposizione sono ideali per l’olivicoltura.
Subiaco, mamma e figlia raccolgono olive.
Subiaco, il vecchio frantoio
Subiaco, sacchi di olive pronti per la molitura.
Subiaco, il lavoro segue in modo scrupoloso la lista di attesa.
Subiaco, le grandi mole riducono in poltiglia le olive.
Subiaco, la pasta di olive vienne messa sui fiscoli per la spremitura.
Subiaco, la pressa del vecchio frantoio
Subiaco, separazione della sansa dai fiscoli.
Subiaco, versamento di olio nella vettina.
Subiaco, si riporta a casa l’ olio, in taniche di plastica.
Subiaco, olio fragrante e genuino.
La vigna e La vendemmia - 1998, 2002
Jenne, aspersione dell’anticrittogamico verderame.
Jenne, aspersione dell’anticrittogamico verderame.
Jenne, zappatura attorno alle viti.
Jenne, scacchiatura e legatura dei tralci.
Cervara, vendemmia.
Cervara, vendemmia.
Cervara, vendemmia.
Jenne, vendemmia.
Jenne, vendemmia.
Jenne, vendemmia.
Cervara, trasporto dei bigonci con i muli.
Cervara, trasporto dei bigonci con i muli.
Cervara, trasporto dei bigonci con i muli.
Cervara, sgranatura dell’uva
Subiaco, torchiatura
Cervara, versamento del mosto nelle botti.
Allevamento e uccisione del maiale - 1979, 1980, 1999
Trevi, acquisto del maiale nella fiera.
Trevi, l’acquisto è lungamente contrattato.
Trevi, il maiale consentiva di avere carne per l’inverno.
Jenne, il maiale viene portato al macello.
Jenne, uccisione dell’animale.
Jenne, agli uomini il compito della macellazione e lavorazione.
Jenne, rimozione delle setole con acqua bollente e coltelli
Jenne, nella strada le fasi iniziali della pulizia.
Jenne, il maiale è bello che pulito e non viene sprecato nulla.
Jenne, il maiale è pronto per essere appeso.
Jenne, nelle zampe posteriori si infila “j’armero” per appenderlo
Vallepietra, tecniche diverse di uccisione.
Vallepietra, il maiale è appeso e sezionato.
Vallepietra, personale esperto separa interiora e carne.
Vallepietra, il maiale è messo a scolare.
La pastorizia - 1980, 2001
Jenne, gregge in inverno
Trevi, la pastorizia è stata da sempre attività locale primaria.
Jenne, gregge verso il pascolo
Jenne, nei territori montani la pastorizia è stata una delle poche attività possibili.
Jenne, all’ abbeverata
Camerata Vecchia, gregge tra le rovine del paese abbandonato.
Jenne, ritorno all’ovile. Solo anziani restano a fare questo lavoro.
Camerata Vecchia, sopra 1000 m. nel periodo estivo i prati offrono tante varietà di erbe.
Camerata Vecchia, mungitura
Jenne, mungitura nel recinto dell’ovile
Jenne, mungitura a zampa
Jenne, pastore scalda il latte appena munto e cagliato
Jenne, dal latte ottiene caciotta e ricotta
Jenne, i formaggi sono principalmente per uso familiare.
Vallepietra, tosatura manuale.
Jenne, tosatura con le forbici,dette “tenàjje”.
Jenne, tosatura. La lana è destinata ad essere bruciata
Cervara, tosatura. La lana oggi non è più richiesta.
Jenne, tosatura per interi giorni di lavoro.
Jenne, occorrevano mani esperte per non ferire gli ovini.
La zootecnia - 1994, 2006, 2007
Jenne, piccolo allevatore. I grossisti quasi sempre impongono un misero prezzo.
Trevi, distribuzione del fieno, che ha un costo non indifferente.
Trevi, distribuzione del fieno lungo l’Aniene.
Trevi, mucche attraversano l’Aniene. Un luogo ideale per crescere.
Camerata, L’allevamento bovino è importante voce economica del paese.
Camerata, allevamento di mucche, dalla carne pregiata.
Jenne, anche le donne seguono le mandrie al pascolo.
Trevi, le mucche sono condotte al pascolo.
Vallepietra, per i sentieri montani. Gli abitanti conoscono a fondo il territorio.
Jenne, Caporossa è amorevolmente custodita. Da essa dipendono molti alimenti.
Jenne, mungitura.
Vallepietra, profilassi. I bovini vengono seguiti e controllati
Vallepietra, dietro le mucche anche se nevica, in pieno inverno.
La risorsa del legname - 1993, 2000, 2007
Trevi, taglio del bosco
Trevi, si commercializza legna di quercia, carpino e faggio.
Vallepietra, si lavora con qualsiasi tempo.
Trevi, i muli permettono di portare a valle tutta la legna.
Trevi, la legna è caricata sui camion.
Trevi, ritorno a casa con la legna per il camino.
Jenne, un po’ di legna per scaldarsi
Trevi, la risorsa legna richiama anche qualche giovane.
Trevi, il punto di raccolta.
Vallepietra, trasporto di legna lungo gli scoscesi pendii.
Vallepietra, molti muli devono essere impiegati per il trasporto.
Jenne, davanti casa.
Vallepietra, lavoro faticoso
e rischioso, ma con un certo guadagno.
Vallepietra, per caricare la legna si mettono due bastoni ai lati del mulo in modo da equilibrare il peso.
Vallepietra, panorami incredibili si aprono lungo i sentieri montani.
Le ultime carbonaie di Vallepietra 1980 e 1993
sezione interna con il camino centrale che serve per far cadere dentro brace ardente, così da accendere la carbonaia.
disposizione della legna attorno al camminamento per essere distribuita a circolo.
la carbonaia in costruzione si sviluppa su tre piani ed è tra le più grandi che di regola si compongono.
bisogna girare tutt’intorno per mantenere l’equidistanza del perimetro dal foro centrale.
I ciocchi più grossi vanno all’interno, via via che la carbonaia si amplia si mettono pezzi fini, è la cosiddetta pelliccia
in primo piano il foro centrale, dove sono introdotti piccoli legnetti infuocati per avviare la combustione-
per carbonaie così grandi l’intero processo lavorativo richiede anche 30-40 giorni, senza sosta.
l’uso della legna secca o verde riduce o prolunga il processo lavorativo.
la legna più indicata è quella di faggio, ma va bene anche quella di quercia, carpino, ornello…
in equilibrio su una base instabile. Occorre molta esperienza per portare a buon fine il lavoro.
per ricavare un quintale di carbone occorrono almeno 5 o 6 quintali di legna.
raccolta di foglie secche per coprire tutta la carbonaia.
alle donne il compito della raccolta di foglie
necessitano molti viaggi per avere la giusta quantità di foglie.
trasporto di sacchi di foglie nei ripidi sentieri, assestati con graticci di rami.
a volte la distanza da compiere è piuttosto lunga e faticosa.
molte famiglie di Vallepietra hanno vissuto solo con il carbone. Il mestiere passava di padre in figlio.
arrivo nello spiazzo della carbonaia.
versamento delle foglie, su di esse si stendeva uno strato di terra.
le foglie non fanno penetrare all’interno la terra, che soffocherebbe la combustione.
il duplice strato crea un involucro, tale da trattenere al’interno il calore in modo uniforme.
una volta completato il rivestimento di terra si procede all’accensione
la brace rovente, immessa nel foro, cade alla base della carbonaia e avvia il “fuoco morto”, cioè senza fiamma.
il calore, dopo che la carbonaia si è scaldata, sale fino alla sommità e innesca la combustione vera e propria. Dall’alto verso il basso.
per l’afflusso di aria, necessaria alla combustione, si fanno dei fori rasoterra, ad una certa distanza tra loro, mentre il foro viene chiuso.
si deve fare molta attenzione a non far sviluppare la fiamma, altrimenti va tutto in fumo.
il lavoro del carbonaio non conosce orario, deve essere sempre presente di giorno quanto di notte.
per la regolazione dell’aria e della temperatura si interviene con la creazione di fori .
i fori, detti spiragli, sono sfiatatoi per consentire il giusto e regolare scambio di aria tra interno ed esterno.
dalla fuoriuscita del fumo si ricavavano informazioni sul processo in corso.
sulla sommità della carbonaia per riparare un cedimento strutturale.
in estate si deve bagnare per compattare la terra, evitando che, polverizzata dal calore, scivoli all’interno.
la carbonaia al termine si affloscia. Con la pala, piccone e rastrello si procede ad estrarre il carbone.
con il lungo rastrello di legno si raccoglie il carbone, separandolo dalla terra.
per questa operazione non c’è parte del corpo a non essere avvolta dalle acri polveri.
cosa sanno i giovani di oggi che per un po’ di pane altri hanno così duramente lavorato nella vita?
veduta dall’alto con il lavoro che procede sempre in modo circolare, come il ritorno delle stagioni e degli stessi lavori.
ancora oggi c’è chi chiede il carbone di Vallepietra, invano.
fino al 1960 si andava al Piglio (FR) con il carbone per scambiarlo con l’olio. Si partiva la notte con i muli e si tornava a sera inoltrata.
l’ultima pulizia viene data con un potente getto di acqua. Ora il carbone può essere insaccato.
il carbone si mette in un recipiente di lamiera, appositamente costruito
pronto per essere insaccato.
chiusura del sacco con cordini o con due legnetti attorcigliati agli angoli.
il duro lavoro è finito.
con i muli si porta il carbone fino alla strada carrabile più vicina.
gli ultimi sacchi di carbone.
Un sacco di lavoro
un sacco di lavoro
un sacco di lavoro
un sacco di lavoro
un sacco di lavoro
un sacco di lavoro
un sacco di lavoro
APPROFONDIMENTI
Per le ultime carbonaie di Vallepietra si veda anche l'articolo nelle Pubblicazioni
Per "Ju Sésto" si veda anche l'articolo "Antiche irrigazioni e inondazioni nella valle d'Aniene" nelle Pubblicazioni
L'articolo non è stato concepito come definito una volta per tutte, ma espandibile con altra documentazione fotografica.