L’attività di ricerca e documentazione con il mezzo audiovisivo è stata rivolta principalmente ai fenomeni di antropologia religiosa presenti nel centro sud Italia, anche se, in forma più circoscritta, uguale attenzione è stata posta verso altre manifestazioni e tradizioni della nostra cultura demologica. Filo conduttore dell’indagine etnografica sono state le feste popolari con le loro usanze e ritualità, osservate nel loro contesto sociale più ampio e nel loro divenire. In maniera più contenuta e limitata quasi esclusivamente all’area geografica di appartenenza è stata la raccolta di materiali visivi riferiti ai lavori agricoli, artigianali, zootecnici, boschivi. Con particolare interesse mi sono rivolto alle realtà dei pellegrinaggi, dei rituali terapeutici, della presenza e funzione dei bambini nel contesto dei cerimoniali nel tempo festivo, praticati in molti casi anche con intenti protettivi per la salvaguardia della loro salute. Inoltre grande considerazione è stata posta nei confronti della devozione popolare verso i santi taumaturghi e dei riti penitenziali. I fenomeni antropologici sono stati seguiti con l'intento di cogliere i molteplici cambiamenti e adattamenti dovuti alle trasformazioni della società, alla ricerca di rispondenti e attuali forme di aggregazione e partecipazione. In diversi casi l’archivio contiene documentazione unica o rara nell’ ambito dei temi studiati e numerosi filmati sono conservati in prestigiose istituzioni culturali.
• Per il periodo 1977-1992 le riprese sono in super 8, riversate in beta digitale ammontano a 25 ore di trasmissione.
• Per il periodo 1992-2000 le riprese sono su supporto elettronico, quasi interamente in Hi8 e constano di 210 ore di trasmissione, tutte digitalizzate.
• Per il periodo 2000-2014 le riprese sono in digitale su nastri mini DV e ammontano a 435 ore di trasmissione.
• Dal 2014 in poi le riprese sono in full hd e costituiscono all'incirca 150 ore di trasmissione.
Tutto il patrimonio cinematografico, in gran parte da montare, è a colori e ad esso è associata una nastroteca e audioteca di 70 ore, sempre di soggetto analogo, funzionale soprattutto, ma non solo, per la sonorizzazione dei filmati.
I diritti dei materiali appartengono a Giuseppe Bonifazio. E’ possibile visionarli nel suo studio di Subiaco dietro appuntamento, ma in alcun modo si cedono originali. La catalogazione riportata, un po' sommaria e suscettibile di approssimazioni, visto il considerevole monte ore, è stata ripartita per supporti video, seguendo in ordine alfabetico i luoghi oggetto delle riprese, con la specificazione dell'anno, dell’argomento e della durata. I soggetti della documentazione filmica sono pressoché gli stessi ripresi con la macchina fotografica, dapprima in formato analogico e poi digitale e si completano a vicenda nel loro valore testimoniale.
Filmati dell’autore sono stati proiettati in ambiti museali (Roviano, Riofreddo), in festival cinematografici (Subiaco, Roviano), in istituti statali per la conservazione dei Beni Culturali (Roma).
Bibliografia
• Mediateche in Italia Mediateche i Liguria, Atti del convegno di Genova, 10 dicembre 1998 e Guida alle 313 mediateche italiane, Erga edizioni,1999, p.310.
• Amedeo Benedetti, Il Cinema documentato, Arti Grafiche Sobrero, Genova 2002, p.146.
• Lo Spettacolo dal vivo nel Lazio, Regione Lazio, Assessorato alle politiche per la promozione della cultura, dello spettacolo, del turismo e dello sport, Printed by: Giemme, Roma 1997, p.112.
• Guida agli archivi audiovisivi in Italia, Archivio Audiovisivo del Movimento operaio e democratico, ANNALI 7-2004, Ediesse, p.59.
RIPRESE IN SUPER 8
Agosta – RM – Madonna del Passo, 1981 Arcinazzo Romano – RM – Fuoco santo, 1982 Bacugno – RI – Madonna della Neve, 5-8-1992 Camerata – RM – Madonna delle grazie, 1985 Canterano – RM – Madonna degli Angeli, 1978/1989 Capracotta – IS - Madonna di Loreto, 1984 Cassano allo Ionio – CS – processione di venerdì santo, 1986 Celenza sul Trigno – CH – La pesatura del grano 1980/1989 Cervara – RM – il paese con i pittori Civitella Roveto – AQ – San Giovanni, 1984 Cocullo – AQ – Festa di San Domenico, 1978/1982 Collelongo – AQ – Sant’Antonio abate,1980 Condofuri – RC – Trebbiatura del grano, 1982 Gallinaro – FR – San Gerardo, 1982/83 Guardia Sanframondi – BN – Riti Settennali 1982/1989 Jelsi – CB – Sant’Anna, 1981, 1982, 1986 Jenne – RM – lavori agricoli Manoppello – PE – Il Volto Santo, 1981-1982-1984 Gallo Matese – CE – donne in costume, 1982 Monte Pollino – PZ – Madonna del Pollino Nocera Terinese – CZ – riti pasquali 1985/1986 Noci – BA – la terapia sacrale dell’ernia 1992 Noepoli – PZ – trasporto del grano con la traglia,1982 Oriolo Calabro – CS – trebbiatura del grano con i buoi, 1984 Pacentro – AQ – Madonna di Loreto, 1982/1992 Palmoli – CH – Le Pacchianelle, 1982 Pastena – FR – Il Maggio, 1983 Pereto – AQ – San Giorgio, 1979.'81 Pretoro – CH – San Domenico, 1984.'86 Raiano – AQ – San Venanzio. 1978 Rocca di Botte – AQ – Sant’Antonio abate, Corpus Domini, 1979 Roghudi – RC – paese e paesaggi, 1983 Subiaco – RM – riti pasquali, 1982-84 Supino – FR – San Cataldo, 1986 Trevi nel Lazio – FR – San Pietro Eremita, 1978/ 1988 Pomigliano d’Arco – NA – Madonna dell’Arco, 1985.'86 Vallepietra – RM – festa SS. Trinità, Sant’Antonio abate, 1978/1989 Villavallelonga – AQ – Sant’Antonio abate, 1981
RIPRESE in Hi8 e VHS
Acquaro di Cosoleto – RC – San Rocco 1999, --60’ Affile – RM – Bastaio 1993-1994, --30’ Amaseno – FR – San Rocco, San Lorenzo, 1995-1996-1997, --120’ Anticoli Corrado - RM – Mortorio, --40’ Arcinazzo Romano – RM – Fuoco santo 1993, -- 40’ Ascea – SA – Madonna di Porto Salvo 1998, --90’ Ascrea – RI – Pasquarella, Madonna del Rosario 1993-’95-‘96, --120’ Bacugno – RI – Madonna della neve 1993/1999, --280’ Bisegna – AQ – San Giovanni 1999, --90' Briatico - VV -Madonna del Carmelo 1996, -- 50' Camerata – RM – 1993-’94-’95-’96- I suffi, S.Antonio A., asta degli attrizzi , S.Maria della Pietà , S.Maria delle Grazie , benedizione delle case , --15 ore Campobasso – Corpus Domini 1993,-- 65 ' Canneto di Settefrati - FR - Madonna di Canneto 21-8-'98, --50' Canterano – RM –Madonna degli Angeli 1993-1994, --160' Carsoli – AQ – osteria 1996, -- 30' Castel del Monte – AQ – San Donato 1996, --60' Castel di Ieri -AQ -San Donato 1995, 1997, -- 150' Celenza sul Trigno – CH – San Donato 1993, 1989 VHS, --100' Cervara – RM – benedizione delle case , Corpus Domini , benedizione delle palme, Santa Maria della Visitazione , il paese , pastori , San Biagio , vendemmia , --16 ore Ciciliano - RM - Santa Liberata 1995,--70' Cineto Romano - RM - Sant' Agata 1994, -- 60' Cittareale - RI - Madonna di Capo d'acqua, 1997, -- 100' Civitella Roveto – AQ – San Giovanni , 1984 VHS , 1993-94 , --210' Collelongo -AQ - Sant'Antonio Abate , 1997, 1999, 2000, -- 190' Contursi - SA - San Donato 1992, -- 50' Crosia -CS - Santa Maria della Pietà 1993, -- 70' Filettino - FR - San Bernardino , benedizione delle reliquie , Sant'Antonio di Padova, focara , lavandaie , paese 1993 , 1994 , 1995 ,1996 , -- 15 ore Gallese - VT - San Famiano, 1998, 1999 , -- 110' Gallo Matese - CE -Sant'Antonio di Padova 1994 ,-- 75' Goriano Sicoli- AQ - Santa Gemma , 1998, -- 60' Guardia Sanframondi - BN - riti settennali per l' Assunta 1996 - 20 ore Jelsi - CB - Sant'Anna, 1998, 1999, -- 5 ore Jenne - RM - Lavori agricoli, pastorizia, fienagione, allevamento del maiale , attività quotidiane, presepio vivente, il mulino , Sant' Antonio Abate , -- 30 ore Loreto Aprutino - PE - San Zopito, 1993, 1994, 1995, 1996, -- 5 ore Lupara - CB - Sant'Antonio di Padova, --140' Manoppello - PE- Il Volto Santo, 1999, --120' Marta - VT - Madonna del Monte 1994, 1995, -- 3 ore Meta - AQ - Sant'Antonio di Padova, Assunta in cielo - 1994, 1995, -- 130' Noci - BA - Santa Maria della Croce, 1993, -- 70' Pacentro - AQ - Madonna di Loreto, 1992/1995, 1997/19997 ore Palmi -RC - San Rocco, 1999, -- 120' Pastena - FR - il Maggio , 1993 , 1994 , 1995 , -- 6 ore Peschici - FG - Sant'Elia, 1998, 1999, -- 150' Pierno - PZ - Madonna di Pierno, 1993 Poggio Filippo - AQ - Tre Marie , 2000 -- 70' Posta - RI - Sat'Antonio Abate , 1997. -- 70' Prata Principato Ultra - AV - L'Annunziata. 1993, 1994, -- 3 ore Raiano - AQ - San Venanzio, VHS 1989 / Hi8 1998, -- 2 ore Rapino - CH - Madonna del Carpine ,1994 --70' Riace - RC - Santi Medici , 1999 -- 80' Riofreddo - RM - La Pastorella , 1999 -- 60' Rocca Canterano - RM - Festa del Cornuto, 1993/1997, -- 130' Rocca di Botte -AQ - San Pietro Eremita, 1997, 1998, -- 6 ore Roccamorice - CH - San Bartolomeo ,1999 -- 80' Roiate - RM - raccolta delle olive , 1994 , -- 45' Roviano - RM - Santa Barbara , 1993, -- 50' San Lorenzo Bellizzi - CS - carnevale 'ncavidarott , 1996 , 1997 , --5 ore San Paolo Albanese -PZ- matrimonio , San Rocco, 1993 --3 ore San Sebastiano - AQ -San Sebastiano, 1999 -- 60' San Vito - RM - San Vito,1999 -- 60' Scurcola Marsicana - AQ - Cenacoli, venerdì santo , SS . Trinità 1999 ,2000 ,--120' Seminara - RC - Madonna dei poveri , 1999 -- 90' Sonnino - LT - Le torce , 1997, 1998, 1999, -- 5 ore Supino - FR - San Cataldo , 1993, 1994, -- 150' Subiaco - RM - agricoltura , artigianato , feste e cerimonie , 1993/2000, -- 10 ore Terranova di Pollino - PZ - Madonna del Carmine , 1993 -- 70' Trevi nel Lazio - FR - San Pietro Eremita , mulino , Madonna del Riposo, il forno , il ballo della pupazza 1993/1999,-- 30 ore Tufo - AQ - pellegrinaggio alla SS. Trinità di Vallepietra 1995, 1996, -- 5 ore Vallecorsa - FR - San Michele A., San Marco, 1994/1999 -- 4 ore Vallepietra - RM - agricoltura , pastorizia , silvicoltura e carbonaia , feste ,SS. Trinità, allevamento del maiale, fienagione, 1993/1999, -- 35 ore Vico Garganico - FG - Madonna del Carmine , 1999 -- 90' Vivaro - RM - mulino ad acqua, 1992 -- 70' Zungri - VV - case grotte , 1996 --30'
RIPRESE digitali in MINI DV
Agosta - RM - Madonna de Passo , 2009 , 2012 , 2013 Alatri - FR - Madonna della Libera ,2001 Amaseno - FR - San Rocco , 2002 Anticoli Corrado - RM - Madonna del Giglio , Corpus Domini , SS. Trinità, San Rocco , 2009 , 2011, 2012 Arcinazzo Romano - RM - presepio vivente , feste , sagra del marrone , 2002 Arsoli - RM - Madonna di Guadalupe , 2012 Ascea - Sa - Madonna di Portosalvo , 2001 Ascrea - RI - Madonna del Rosario , 2010 Assergi -AQ - San Franco , 2013 Balsorano - FR - San Michele A., 2000, 2001 Bellegra - RM - ritorno dal pellegrinaggio al santuario SS. Trinità , 2004 Bisegna -AQ -San Giovanni B., 2000 , 2008 , 2014 Bombile - RC - santuario Madonna della grotta , 2001 Cansano - AQ- venerdì santo , 2007 Canterano- RM - Madonna degli Angeli , 2007, 2013, 2014 Castelmadama - RM - San Michele A. 2011 Castel di Tora - RI - Santa Anatolia, 2009 Castelvecchio S. - AQ - San Giovanni B., 2001, S.ta Agata 2011 Cervara - RM - vendemmia , feste , paese, 2002/2013 Ciciliano - RM - Santa Liberata , san Rocco , 2012 Cineto romano - RM - Sant'Agata , Santa Dorotea , 2010, 2011 Civita d' Antino - AQ -Madonna della ritornata , 2001 Civitella Roveto- AQ - San Giovanni B.. 2007 , 2012 Colli di Monte Bove - AQ - San Michele A., 2000 ,2008 , 2009, 2011, San Berardo 2011 Fiuggi - FR - Raduno delle compagnie della SS. Trinità 2006 , San Biagio, 2011 Filettino - FR - focara , paese , San Bernardino , ambiente e arte , 2006/2011 Gallese - VT - San Famiano, 2012 Gerano - RM - composizione floreale per la Madonna del Cuore , 2001 Gioiosa ionica - RC - San Rocco, 2001 Guardia Sanframondi - BN - riti settennali , 23-24 agosto 2003 Ispica - RG - Madonna del Carmine , 2003 Jenne - RM - agricoltura , pastorizia , silvicoltura , feste , paese , ambiente 2000/13 Lupara - CB - Sant'Antonio di Padova , 2000, 2004 Longone Sabino -RI - Santi Medici , 2012, 2013 Magliano dei Marsi - AQ - ritorno della compagnia dalla SS. Trinità , 2002 , 2006 Manoppello - PE - Volto Santo , 2011 MaranoEquo- RM - agricoltura , paese , San Biagio , Sant'Emidio , Madonna della Quercia , 2008/2013 Miggiano - LE - Santa Marina , 2006, 2007 Montorio in Valle - RI - San Michele A., 2008, 2009, 2010, 2011, 2012 Oricola - AQ - Santa Restituta , 2013 Pacentro - AQ - Madonna di Loreto , 2000/2011 Palmi - RC - La Varia 2000 Patrica - FR - San Rocco , 2002 Peschici -FG - Sant' Elia , 2000 Pescina - AQ - San Berardo , 2011 Piglio -FR - Madonna delle Rose , 2012, 2013 Placanica - RC - Santuario della Madonna dello Scoglio , Fratel Cosimo ,2003 Polsi - RC -Santuario della Madonna di Polsi ,2001 Portopalo - RG - mercato del pesce , 2003 Pozzaglia Sabina - RI - Sant'Agostina , 2007 Pratola Peligna - AQ - Madonna della Libera , 2000 Pretara - TE - Santa Colomba , 2013 Riofreddo - RM - agricoltura , pastorizia , feste , cerimonie , 2000/2006 Ripa di Fagnano - AQ - San Rocco , San Vincenzo Ferrer, 2001, 2008, 2011 Roccamorice - PE - San Bartolomeo , 2002 Roccavivara - CB - Madonna di Canneto , sfilata delle traglie di grano ,2009 Rocca Canterano - RM - festa del cornuto , 2010 Rocca di Botte - AQ - San Pietro E. 2008 , 2009 , 2010 , 2012 Rocca di Cambio - AQ - Santa Lucia , 2010, 2014 Roiate - RM - chiesa San Benedetto , 2013 Roviano - RM - feste e tradizioni , 2000/2008 Ruggiano - LE - Santa Marina, 2006, 2007 Sante Marie - AQ - San Giovanni B., 2013 Scurcola M. - AQ - Venerdì Santo , festa SS. Trinità , 2000 ,2002 ,2006 Serramonacesca - CH - Sant'Antonio da Padova , 2012 , 2013 Settefrati - FR - Madonna di Canneto , 2006 Sonnino - LT -Madonna delle Grazie , 2000 Subiaco - RM - feste , tradizioni , paese , ambiente , Aniene , tesori d'arte , 2000/'10 Taviano -LE - Santa Marina , 2007 Tivoli - RM L'Assunta e L'Inchinata, Villa D'Este, Villa Gregoriana, cascate, 2006/2010 Trasacco AQ - San Cesidio, 2000 ,2001 Trevi - FR -feste , tradizioni , agricoltura , paese , ambiente Turania - RI - Madonna del Carmine ,2010 Vallepietra RM- feste, tradizioni, SS.Trinità, agricoltura, zootecnia, silvicoltura, 2000/2013 Vastogirardi - CB - Madonna delle Grazie , 2001 Vico Garganico - FG -Madonna del Carmine , 2000 Vicovaro - RM - raduno confraternite , scorci , ambiente , 2004
RIPRESE in full HD
Marano - RM - Madonna della Quercia, 2014 Vallepietra - RM - San Cristoforo, 2014 Gallinaro- FR - San Gerardo, 2014 Settefrati - FR - Santa Felicita, 2014 Liscia - CH - San Michele Arcangelo, 2015 San Sebastiano di Bisegna - AQ - San Sebastiano, 2015 Scurcola Marsicana -AQ - processione di venerdì santo, 2015 Subiaco -RM- 550° anniversario prima stampa a Subiaco con i caratteri mobili Goriano Sicoli - AQ - Santa Gemma, 12-5-2015 Marta - VT -festa della Madonna del Monte, 2015 Oricola - AQ - Santa Restituta, 2015 Casale San Nicola - TE - San Nicola, 2015 Vallepietra - SS. Trinità 2015 Bomba - CH - San Mauro 2015 S.Giovanni di Sante Marie - AQ - San Giovanni 2015 Barisciano - AQ - salti sul fuoco di San Giovanni 2015 Vallepietra - RM -Sant'Anna 2015 Canterano - RM - La Madonna degli angeli, 2015 Marano - RM - Madonna della Quercia, Sant' Emidio, 2015 Cercepiccola - CB - San Donato, 2015. Pretara - TE - Santa Colomba agosto 2015 Altavilla Irpina - AV- San Pellegrino 2015 Pretara - TE - Santa Colomba settembre 2015 Subiaco - RM - musica folk 2015 Camerata Nuova - RM - Madonna della Pietà, 2015 Longone Sabino -RI - Santi Medici , 2015 San Sebastiano di Bisegna - AQ - San Sebastiano, 2016 Vallepietra - RM -SS.Trinità 2016 Gallinaro- FR - San Gerardo, 2016 Roccamontepiano -CH - San Rocco 2016 Canterano- RM -La Madonna degli Angeli, 2016 San Vittorino - AQ - 2016
FILMOGRAFIA
Riofreddo - La Pastorella Riofreddo - Un villaggio nella memoria Riofreddo - La Madonnella Riofreddo - Raccolti e sagre d'autunno Riofreddo - Le castagne d Riofreddo Riofreddo - La Madonna dei Fiorentini Riofreddo - Pellegrinaggio al santuario della SS,Trinità di Vallepietra Riofreddo - Posa della croce al santuario della SS.Trinità di Vallepietra Canterano - La Madonna degli Angeli, (processione notturna) Canterano - La Madonna degli Angeli Rocca Canterano - La festa del Cornuto Condofuri, Jenne - Il ciclo del pane Celenza sul Trigno - Il dono del grano Riace - I Santi Medici Massiccio del Pollino - Madonna di Pullina Roviano - Devoti di Sant'Anna Vallepietra - Grazia, Santissima Vallepietra - Devoti di Tufo Vallepietra - Viva la Santissima Trinità Vallepietra - La festa della SS. Trinità Vallepietra - Pellegrinaggio dei sublacensi al santuario della SS. Trinità Guardia Sanframondi - L'apertura della lastra nel 2003 Jenne - Pastori di Jenne Vallepietra - Carbonai di Vallepietra Assergi - Le acque di San Franco Eremita Noci - La terapia sacrale dell'ernia Montorio in Valle - Litoterapia nella grotta di San Michele A. Raiano - Le pietre sacre nell' eremo di San Venanzio Subiaco - La processione di venerdì santo Palmi - La processione della Madonna della Lettera Civitella Roveto - Bagno lustrale nel fiume Liri Foto-documentario - Lavori tradizionali nel Parco dei Monti Simbruini
La Madonna degli Angeli di Canterano
L'attività fotografica è stata ed è importantissima nella mia crescita personale e culturale. Essa ha orientato moltissima parte del mio impegno intellettuale, teso ad analizzare aspetti e strutture di determinate fasce sociali e modi di vivere di singole comunità ed individui.
Il Patrimonio fotografico ammonta a quasi centocinquantamila scatti, comprendenti sia le immagini su pellicola che quelle digitali, eseguiti ininterrottamente dal 1976 ad oggi. I negativi, tranne un esiguo numero in formato 6x6, sono in 35 mm, divisi tra quelli in bianco nero, la maggioranza, e quelli a colori. Per il periodo 1980-1984 è stata utilizzata la diapositiva e dal 2007 solo la fotocamera digitale. I soggetti della documentazione sono quasi del tutto quelli delle riprese video, a cui si fa riferimento, dal momento che ho sempre usato contemporaneamente i due strumenti per l’indagine antropologica, con il fine di fissare e interpretare attraverso i due linguaggi visuali testimonianze, manifestazioni, comportamenti, usanze del mondo popolare. Rendermi partecipe della conservazione dei beni culturali, soprattutto immateriali, è per me motivo di soddisfazione e di arricchimento anche umano, visto che ho avuto modo di conoscere da vicino un'ampia cerchia di persone con cui ho condiviso importanti esperienze di vita . In questo computo rientrano anche diverse migliaia di fotografie a colori riguardanti luoghi d'arte, centri storici, monumenti, zone archeologiche e alcuni musei della capitale, ma di esse al momento non si intende fornire altra informazione. Ho inteso la fotografia come uno strumento formidabile per rappresentare la realtà, così come mi veniva incontro, senza aggiustamenti o ricerche formali tendenti all’ effetto o all’ amplificazione della verità. Lungi da me ogni accenno a richieste accomodanti più o meno velate per pilotare la cattura dell’immagine, attento sempre ad avvicinarmi in punta di piedi in casa altrui e ad operare con riservatezza, rispettando la sensibilità delle persone che mi affidano il loro modo di essere e di vivere, da custodire con cura. Il fotografo e il video operatore di eventi umani ritengo che dovrebbero avere in determinati casi più senso morale della discrezione ed essere in particolari contesti operativi più riguardosi del luogo e delle persone. Non so se sono riuscito sempre a mantenermi in questo ordine etico, so però di cercarlo quando mi rapporto fotograficamente con gli altri. Dal punto di vista formale non ho preclusioni o regole da seguire, per me conta solo il prodotto finale, non come è stato realizzato, sempre nel rispetto della verità storica. Si può usare anche photoshop, oculatamente, per intervenire sullo scatto originale in modo pertinente, senza alterare "l’oggettivo" valore documentale. Non credo alla presunta "verità oggettuale" colta propriamente nella fase di cattura dell'immagine, come se questa fosse definita una volta per tutte e non modificabile nel processo creativo, perché anche per la fotografia vale quanto detto da G. Braque “Amo la regola che corregge l’emozione “ e di contro Juan Grìs “Amo l’emozione che corregge la regola“.
Nel corso della mia attività, oltre ad aver partecipato a varie iniziative culturali e concorsi a premio, con risultati lusinghieri, ho allestito diverse mostre personali nel mio paese e in alcuni centri limitrofi, come Cervara di Roma, Ciciliano, Rocca Canterano e da tre anni presento i miei lavori nella hall del Centro medico e fisioterapico di Subiaco. Nella edizione del 2013, dal titolo “ Emozioni invernali “, ho mostrato foto di Subiaco sotto la neve, mentre nel 2014 l’esposizione, avente per titolo “Il legno, il fuoco, il carbone“, ha riguardato i lavori, i riti, le feste che si incentrano sul loro uso e l’importanza che rivestono nella realtà rituale ed economica del territorio della valle dell’Aniene. Nei mesi di febbraio e marzo di quest’ anno è stata esposta la mostra “Mastri e Mastre“ sui temi artigianali. Queste realizzazioni hanno avuto il sostegno e la collaborazione dell’Associazione Culturale “Simbruina Stagna“, di cui faccio parte da qualche anno, con riscontri altamente positivi.
Per prendere visione degli album fotografici clicca qui
La pittura, come ricerca esistenziale, di Ercole Gino Gelso
una vista ricorrente di Ercole Gino Gelso
Il mondo figurativo del pittore Ercole Gino Gelso, che conosco fin dagli esordi giovanili, scaturisce anzitutto da un’esigenza dell’anima, sempre alla ricerca dei significati esistenziali profondi, che sostanziano e interrogano la dimensione umana nelle sue molteplici sfaccettature. Per questo non può essere incasellato in un unico stile, una volta per tutte. Il suo linguaggio è mutevole come le nuvole e i volti che dipinge, aperto costantemente alle sperimentazioni e sensibile a tutto ciò che pulsa nel profondo delle sue emozioni. ...continua a leggere "La pittura di Ercole Gino Gelso"
Il presente profilo storico-critico di Carl Blechen (1798-1840) vuole soprattutto rendere omaggio e gratitudine ad un geniale pittore tedesco, ancora oggi poco conosciuto, che ha eseguito numerose vedute di Subiaco e dintorni, conservate in bella mostra nei musei e nelle collezioni di Germania (1). In secondo luogo lo studio prende quasi interamente in esame i lavori che Blechen ha eseguito nella valle dell’Aniene durante il viaggio in Italia nel 1828- 1829. Essi testimoniano il suo particolare interesse per il territorio di Subiaco, di Cervara, di Bellegra e Olevano Romano e al tempo stesso documentano la svolta innovativa della pittura di paesaggio che stava maturando in lui.
889 - vicino Cervara, paesaggio con la chiesa della Maddalena (1829)
La divulgazione al riguardo di un elenco di opere, seppure parziale, permette opportunamente di ricordare il suo passaggio nella nostra terra e di comprendere meglio la dimensione umana ed artistica della sua personalità, che ha avuto lo strano destino di essere stata a lungo dimenticata e perfino incompresa dal pubblico negli anni della piena maturità, causa non ultima dei suoi ricoveri in una clinica psichiatrica. Bisognerà attendere il Novecento per restituirgli il giusto riconoscimento che merita nella storia della pittura che va dal Romanticismo al Realismo in Germania e la piena rivalutazione della sua poetica visiva. Pur con sfumature diverse e con accenti che insistono più o meno su determinati aspetti della sua evoluzione artistica, gli storici dell’arte sono concordi nel tributargli un posto di primo piano nel panorama culturale europeo. Scrive F. Novotny “…nello stile e nella qualità alcuni ( studi di paesaggio ) sono dello stesso livello di quelli di Corot. In genere la luce è una caratteristica più importante nella pittura del Blechen; mentre nei paesaggi di Corot essa ha una tenerezza come la primavera, Blechen invece gli da spesso tutta la forza di un giorno d’estate" (2) . Anne Schwarz così si esprime: ”I suoi paesaggi dai colori decisi ed espressivi unitamente agli effetti chiaroscurali hanno un ruolo unico nella pittura romantica dell’epoca. Blechen è uno dei coloristi più grandi della prima metà dell’Ottocento“ (3). Elementi e riferimenti che andremo a sviluppare, ma già sufficienti a delineare la sua statura artistica e una particolare sensibilità, che lo ha portato a dipingere nel 1834 Il Laminatoio presso Eberswald (4), uno dei primi paesaggi industriali della pittura con il fumo inquinante che esce da una ciminiera. Un’immagine dal significato fortemente moderno, anticipatrice degli sconvolgimenti ambientali che arrecherà la rivoluzione industriale.
Laminatoio presso Eberswald, Alte Nationalgalerie, Berlin
L’arte di Blechen è stata connotata essenzialmente da due apporti ambientali e culturali molto differenti fra loro, che lo hanno avvicinato in modo diverso a vedere e sentire il paesaggio, uno profondamente nordico e l’altro luminosamente mediterraneo, il cui punto di demarcazione è costituito proprio dal soggiorno italiano. Dopo questo periodo, oltremodo fecondo, non si è adagiato a ripetere le stesse composizioni con il medesimo linguaggio, bensì ha ripreso a interpretare il mondo contemporaneo della sua Germania, giungendo ancora una volta ad esiti straordinari.
L’età romantica in Germania
Quando Blechen cominciò a studiare all’Accademia di Belle Arti di Berlino e poi nella classe di paesaggio di Peter Ludwig Ludtke , tra il 1822 e il 1824 (5), la cultura europea era ancora attraversata dal grande confronto tra i fautori del tradizionale Classicismo e quelli del Romanticismo, le cui idee , prima di altre nazioni, si diffusero in Germania e indirizzarono tutta una generazione di artisti e di intellettuali verso nuove frontiere dello spirito e della ricerca filosofica, estetica, critica. Tra le due correnti però non vi furono nette contrapposizioni, perché ritroviamo di frequente istanze di entrambe che convivono nelle opere, in modo più o meno prevalente. Nei primi dell’Ottocento fu promossa in Germania un’azione di forte recupero dell’identità nazionale e quindi del suo passato, con la riscoperta delle sue radici e origini. In questo contesto J. G. Herder (1744-1803) dette un particolare impulso alla rivalutazione del Medioevo che “secondo lui coincideva con il Gotico e nello stesso tempo con il germanico“ (6). Si dischiuse un nuovo mondo di indagine e una nuova concezione storica, che superò le rigide idee illuministiche e portò ad un diverso modo di sentire, anche se dell’età di mezzo a volte se ne ebbe una visione idealizzata. A Herder si deve inoltre l’incitamento a ricercare con attenzione il grande patrimonio popolare di canzoni, poemi, poesie, leggende e fiabe, che sarà raccolto da illustri esponenti del Romanticismo, come Clemens Brentano (1778-1842), Achim von Arnim, (1781-1831), J. J. von Görres (1776-1848), i fratelli Jakob (1785-1863) e Wilhelm Grimm (1786-1859) (7).
Per la prima volta in modo programmatico si riconosceva alla cultura del popolo, delle classi subalterne si dirà in seguito, dignità e importanza storica, al pari di quella dotta. Altri contributi determinanti per la crescita della formazione romantica nei giovani artisti furono il testo di Wilhelm Heinrich Wackenroder (1773-1798) “Effusioni del cuore di un monaco amante dell’arte“ del 1797 e l’opera letteraria di Ludwig Tieck (1773-1853) del 1798 “Le peregrinazioni di Franz Sternbald“. Nel primo, con l’elogio della virtuosa società medioevale, piuttosto idealizzata, si sostiene l’importanza fondamentale della religione nell’ispirazione artistica e si esplicita uno struggente desiderio d’Italia. Nel secondo si manifesta “il sentire romantico“ e “il forte desiderio di peregrinare attraverso la natura“ , in cui il paesaggio, accanto alla pittura religiosa, è visto come soggetto pittorico autonomo (8). Il Medioevo, aspetti della vita popolare, il viaggio come scoperta della natura e di sé, il richiamo dell’Italia, il valore estetico del sentimento, la ricerca della libertà interiore ed artistica saranno temi ricorrenti nell’arte di Blechen, come di tanti altri letterati e pittori tedeschi.
Philipp Veit - Subiaco, Il convento di San Francesco con i monti affilani. Nel Wallraf-Richartz-Museum di Koln figura genericamente come paesaggio appenninico.
Ma per comprendere meglio le ragioni dell’intensificarsi del vasto fenomeno noto come Grand Tour, che già dalla fine del Settecento fece giungere nella penisola italiana numerosi artisti d’oltr’Alpe, attratti dalla bellezza del paesaggio mediterraneo, dalla solennità delle rovine romane, dalle ardite architetture medioevali, specie se inserite in un contesto naturalistico aspro e selvaggio, dalle opere d’arte degli antichi maestri della pittura, dobbiamo aggiungere altre motivazioni e, seppure in sintesi, ricordare la condizione delle arti figurative in Germania nella seconda metà del Settecento. L’educazione artistica dei giovani era affidata a polverose Accademie d’Arte che propugnavano “soggetti classici, tutti ad imitazione dello stile neoclassico internazionale, allora imperante, basato – per ciò che riguardava la Germania - soprattutto sulla maniera e sui precetti del Mengs ” (9). Inoltre “ l’insegnamento veniva attuato per mezzo di incisioni (dagli antichi maestri) e calchi in gesso dall’antico, che dovevano essere copiati minuziosamente“ (10). Si curava l’abilità tecnica piuttosto che la creatività e ben presto si arrivò ad una aperta ribellione nei confronti della tradizione accademica, a cominciare da quegli studenti che formeranno il gruppo de I Nazareni, operosi a Roma nella seconda e terza decade del XIX sec.. Pertanto dovette essere davvero dirompente la teorizzazione dei fratelli August (1767-1845) e Friedrich Schlegel (1772-1829) che proclamava “la più assoluta libertà creativa dell’artista, svincolata da regole e precetti del passato, già rivendicata dal movimento dello Sturm und Drang ( impeto e groviglio di sentimenti), come “ prorompente novità rivoluzionaria “ nei confronti dell’Illuminismo. Gli esponenti del movimento avevano rifiutato le regole accademiche e posto l’accento sulla Natura, e così al posto della mimesi subentra l’invenzione personale, l’oggettivo viene sostituito dal soggettivo, il gusto artistico viene scalzato dal genio“ (11). Inoltre svolsero un decisivo ruolo di emulazione verso i giovani artisti, desiderosi di affinare la formazione estetica e culturale, i grandi pittori e letterati, che tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento giunsero in Italia e con le loro opere fecero conoscere maggiormente la variegata natura della penisola e il suo straordinario patrimonio storico-artistico.
n 888 Subiaco, Laghetto di San Benedetto,1829
È sufficiente qui ricordare, per restare in ambito tedesco, alcune personalità che hanno lasciato importanti testimonianze di sé nel nostro territorio laziale, come: J. W. von Goethe (1749-1832), K. G. Küttner (1755-1805) (12), J. W. Mechau (1745-1808), J. C. Reinhart (1761-1847) (13), J.A.Koch (1768-1839), F. L. Catel (1778-1856), F. Nerly (1807-1878), F. Horny (1798-1824), P. Cornelius (1783-1867), J. G. von Dillis (1759-1841).
La produzione pittorica di Blechen fino al 1828
L’arte di Blechen fin dagli esordi è pervasa dai nuovi fermenti romantici, che trovarono terreno fertile nel suo carattere inquieto, libero e incline ad una continua ricerca estetica, tanto da volersi dedicare, a partire dal 1827, soltanto al suo più profondo modo di esprimersi, svincolato da ogni dipendenza lavorativa, seppure prestigiosa. Basti pensare al suo lavoro di scenografo nel teatro reale della città di Berlino fra il 1824 e il 1827, avuto per interessamento dell’architetto e pittore Friedrich Schinkel (1781-1841) (14). Un’esperienza di limitata durata, ma importante, che ritroviamo periodicamente nell’impianto spaziale di certe composizioni architettoniche e paesistiche. Nella sua crescita artistica fu determinante l’incontro a Dresda nel 1823 con i due grandi paesisti romantici Johan Christian Dahl (1788-1857) e Caspar David Friedrich ( 1774-1840), dei quali comprese la rivoluzionaria lezione pittorica e inizialmente ne subì l’ influenza, pur con accenti molto personali. Ben presto, lavorando in aperta natura, sviluppò uno stile proprio, che lo fece distinguere “come uno dei pittori più eccellenti del periodo romantico“ (15 ), sensibile agli apporti letterari e agli effetti spettacolari. Di C. D. Friedrich ammirò il maestoso paesaggio crepuscolare e visionario , in cui l’artista esprime i propri stati d’animo, oscuri e perfino angoscianti, (16 ), ma nella condivisione dei motivi pittorici legati alla raffigurazione di angoli reconditi di luoghi montani, di ruderi di monasteri gotici, Blechen fu più interessato al dato naturalistico che a quello simbolico e soprattutto le forme e i volumi sono resi con una stesura pittorica più libera ed emozionale. Da J. C. Dahl apprese il valore della sintesi formale e dei fenomeni atmosferici e luminosi in senso totalmente naturalistico, che di lì a poco caratterizzeranno fortemente l’evoluzione della sua arte. Inoltre importanti esperienze di viaggio di entrambi i maestri dovettero esercitare su di lui un influsso, che lo spinse a raggiungere le stesse mete, per studiare dal vero i luoghi che li ispirarono. Nel 1828 soggiornò nell’isola di Rügen, dove esattamente dieci anni prima Friedrich aveva dipinto uno dei suoi capolavori “Scogliere bianche a Rügen“ e subito dopo intraprese il viaggio in Italia e nel napoletano, dove visse periodicamente Dahl tra il 1820 e il 1826 (17). Pittura e vita si intrecciano, conoscenza e avventura si completano, in una perenne ricerca artistica ed esistenziale. Tra le opere di questo periodo ricordiamo: Il monte Gorge in inverno del 1825, Selva in una gola del 1825, così vicina a quella che vedrà nell’alta valle dell’Aniene e Rovine di una chiesa gotica del 1826.
Il quadro L’accampamento dei Senoni del 1828, “oggi smarrito, segna una svolta nell’opera di Blechen e nella pittura di paesaggio tedesca in generale: è la prima volta che le tendenze naturalistiche superano quelle romantiche“ (18).
Il viaggio in Italia
Quando giunse in Italia nell’autunno del 1828, dove resterà per tredici mesi, visitò le città di Trento, Verona, Padova, La Spezia, Venezia, Terni, Firenze, Roma e dintorni, Napoli, Pompei, Salerno, Amalfi, Capri, Ischia, seguendo un itinerario ben noto, sulla scia di quegli artisti europei alla ricerca di nuove esperienze visive, umane e culturali. In Italia infatti i pittori non solo svilupparono un nuovo modo di dipingere a contatto del paesaggio inondato di calda luce mediterranea, ma respirarono un clima nuovo, che rasserenava e favoriva un diverso approccio nei confronti della vita e della realtà. Ecco allora che sbocciarono nuove rappresentazioni della luce, nuovi stili espressivi, nuove interpretazioni del reale e non di rado geniali soluzioni pittoriche, come fu per Blechen. Egli in breve tempo portò a compimento il suo nuovo linguaggio artistico fedele alla natura e, come sottolinea il Novotny, “l’abilità dell’abbreviamento pittorico è portata ad un punto estremo e questo è il motivo per cui Gottfried Schadow chiamò il suo giovane connazionale un “ pittore di schizzi incomparabile“ (19). In lui il colore come rappresentazione della realtà, come mezzo espressivo, come elemento compositivo si colloca sull’ esempio dei grandi maestri contemporanei, Constable e Corot, in primo luogo. “Solo Corot vide il paesaggio italiano nella stessa maniera puramente painterly” (20). Nei paesaggi di Blechen si respira un’aria nuova, c’è una freschezza di esecuzione affascinante, resa con la mobilità di un segno grafico o pittorico come poche volte si era visto e la luce corre libera, splendente e ammaliante. Le sue vedute, estremamente moderne per la composizione e a volte per il taglio quasi fotografico, superano la iconografia romantica e in qualche modo anticipano con l’aderenza al dato oggettivo la futura corrente del Realismo. Ed infatti Blechen fu cerniera tra le istanze del Romanticismo e quelle del Realismo, senza però spingersi oltre. Durante il viaggio in Italia realizzò una quantità considerevole di schizzi, spesso con preziose annotazioni di date e luoghi, che gli servirono, una volta tornato in patria, per eseguire i quadri ad olio. Questa trasposizione del soggetto, dall’impatto emotivo con il vero all’interno dello studio, non sempre produrrà le stesse soluzioni vibranti e innovative, perché in genere si avverte non solo una ripresa della lezione romantica, ma a volte un controllo formale, che è assente nei disegni. Pur essendo stato soprattutto un pittore di paesaggi, Blechen non ha tralasciato di dipingere la figura umana, che di frequente è inserita con funzione narrativa in uno scenario naturale o architettonico. Un elemento non secondario nella definizione di un contesto culturale, ambientale e sociale. I suoi personaggi si muovono nella loro realtà di tutti i giorni e ci restituiscono importanti aspetti della vita quotidiana del tempo, con i lavori, i passatempi, le tradizioni religiose e popolari, i costumi etnici, le occupazioni giornaliere. In questa fase produsse numerosi capolavori, molto apprezzati da diversi suoi estimatori, tra cui citiamo: Pastori vicino Narni del 1830, Il Golfo di La Spezia del 1829-’30 circa, Il Giardino di Villa d’Este a Tivoli del 1832 e sempre di quest’anno è la stupenda Cascata a Tivoli .
L’ultimo periodo
Dal 1831 al 1835 fu professore di paesaggio nell’Accademia di Berlino e nel 1833 iniziò a viaggiare a più riprese nelle montagne e foreste dello Harz (21).
Prima che il suo stato nervoso e mentale cedesse definitivamente Blechen, come abbiamo accennato, volle continuare a cercare altri stimoli e motivi pittorici da ritrarre, per rispondere sempre al suo bisogno di esternare le pieghe più intime del suo mondo interiore. Accanto ai temi più cari, che si fecero sempre più “cupi e inquietanti“ (22), nel 1838 ritrasse cortili visti dal retro e giardini di Berlino. In questa fase “Elabora una semplificazione estrema, specie nei soggetti così semplici, come quelli che gli impressionisti più tardi adotteranno nel loro programma“ (23). La “Veduta di case con giardini a Berlino“ del 1838 ne è un esempio.
Il viaggio nella valle dell’Aniene da Tivoli ad Olevano
Blechen quasi certamente aggiunse alle sue peregrinazioni italiane l’itinerario che portava da Tivoli ad Olevano Romano, passando per la valle dell’Aniene, perché richiamato dalle opere dei pittori tedeschi che qui vennero prima di lui e amarono questi luoghi.
902 - Subiaco, Il fiume Aniene con vista della chiesetta di S. Antonio (1829)
Il paesaggio fu il tema dominante che accomunò tante sensibilità diverse di artisti, conquistati dalla varietà delle bellezze naturali, a tratti aspre, ma anche dolci e accoglienti, dai piccoli paesi sui cocuzzoli montani, dai tanti conventi, monasteri, chiesette risalenti al Medioevo, ma anche dalle testimonianze classiche . Inoltre ad Olevano si era già formata una colonia di artisti tedeschi, che nel corso dell’Ottocento e fino ai giorni nostri crescerà considerevolmente di numero e sarà centro culturale importantissimo nel campo delle arti visive. Nel territorio dell’alta valle dell’Aniene Blechen fu attratto dall’arroccato paese di Cervara di Roma e da Subiaco con i suoi dintorni. Si soffermò ad annotare sul suo taccuino di viaggio tutti quei soggetti che già sentiva intimamente prima di partire dalla Germania, le forre, le valli, i boschi, i monti, i complessi architettonici religiosi, ma anche le solitarie cappelle, gli scorci dei paesi con gli anonimi vicoli e con scene di vita quotidiana , ora rivissuti in modo diverso di fronte ai sussulti dell’anima.
1835 Cervara, filatrici
Nei disegni della primavera del 1829 emerge nettamente l’avvenuta trasformazione stilistica raggiunta con l’abbandono alla pura emozione visiva. Il segno è agile, sinteticamente descrittivo e l’intensa luminosità avvolge le forme chiare e fluide, come sospese nel tempo. Tanto per citare qualche disegno ricordiamo il modernissimo e delizioso Vicolo a Cervara del marzo 1829 (24) (vedi foto 1 con l’abbinato disegno), I giocatori di bocce a Subiaco (vedi n 887) (25), la serie di cappelle lungo la salita che porta ai monasteri benedettini, su cui torneremo, Il monastero di San Benedetto del 1829 (vedi n 922), reso in modo efficace con pochi tratti nervosi, che mettono in risalto l’ambiente impervio in cui è inserito ed inoltre il prezioso dipinto delle filatrici di Cervara.
Vicolo a Cervara – odierna Via S. Maria
Foto n 1, Cervara. Via S. Maria
940 – Subiaco, Il monastero di Santa Scolastica (1829)
886 – Subiaco, Il monastero di Santa Scolastica (1830)
922 – Subiaco, Il monastero di San Benedetto (1829)
Subiaco – odierna Via Giovanni XXIII
883 - Subiaco, monastero di Santa Scolastica, 1832 ca.
Spesso predilige vedute dal basso, come nei bellissimi dipinti “Forra dell’ Aniene con il monastero di Santa scolastica presso Subiaco“ (vedi n. 883) e “Il monastero di Santa Scolastica presso Subiaco“ (vedi n 886 e il disegno n 940), e con giustapposizioni di luci e ombre imprime dinamismo alla fuga verticale, dal vicino piano inferiore fino al cielo. L’imponenza della natura, resa magistralmente, sovrasta e sembra annullare la solitaria e impercettibile presenza dell’uomo, che, pur in un senso di estraniazione o di smarrimento, forse riesce a trovare un’ancora di salvezza nei luoghi della fede, abbarbicati su orridi precipizi.
Di frequente nella produzione di questo periodo opera una sorprendente semplificazione formale con larghe campiture tonali e certe sintesi coloristiche e grafiche, espresse negli studi, sono straordinariamente vicine alla nostra sensibilità, tanto da suggerire esempi di astrazione del reale ante litteram. Sappiamo dai suoi disegni, che all’occorrenza datava e localizzava, che è a Tivoli il 1 marzo 1829, interessato alla Villa d’Este, alle spettacolari cascate dell’Aniene e alle antiche architetture romane. Sempre nel mese di marzo dello stesso anno raggiunge il piccolo paese di Cervara e Subiaco, successivamente arriva ad Olevano, come attestano numerosi disegni recanti l’annotazione “andando da Subiaco verso Civitella“ (Bellegra) e uno schizzo della inconfondibile rocca dei Colonna (26).
n 906 - annotazione in basso "andando da Subiaco verso Civitella" 1829n 907 - annotazione in basso "bey Civitella 1829"
Da una data posta su di un disegno sappiamo che il 2 maggio del 1829 è a San Cosimato, nei pressi di Vicovaro, per ritrarre il sito e scorci dell’antico convento francescano a strapiombo sul fiume Aniene, ma non disponiamo di altre notizie per precisare questo sopralluogo Per avere un quadro abbastanza dettagliato dei suoi spostamenti e dei lavori riferiti a questi luoghi geografici, si riporta fedelmente un interessante elenco numerato, tratto dalla monografia del 1911 del prof. G. J. Kern, con alcune piacevoli sorprese (27). Esso si presta ad utili confronti e relazioni fra le opere e fornisce importanti informazioni sulle tecniche usate, sui supporti adottati, sulle misure di altezza e larghezza e in parte sul luogo di conservazione (28).
N° 883
Il monastero di S. Scholastica presso Subiaco. Svettante sopra una gola di montagna. Sotto, paesani. Tela, olio, alto 61, largo 51 cm. Dr. Arthur Ebering, Magdeburg.
N° 884
Il monastero di S. Scholastica presso Subiaco. Lavoro preparatorio per 883. Carta su cartone, olio, alto 27, largo 18,5 cm. Akad. 348
N° 885
Il monastero di S. Scholastica presso Subiaco. Annotazione: “ S. Scholastica ”. Carta giallina, lapis, alto 28,2, largo 21 cm. Dalla collezione G. von Decker. Prof. Dr. G. J. Kern, Berlino.
N° 886
Il monastero di S. Scholastica presso Subiaco.
Ai piedi del dirupo, su cui è situato il monastero, un pastore con il gregge. Per questo, è stato utilizzato il disegno nr. 940, N. G. 184. Tela, olio, alto 120, largo 77 cm. Dr. Freiherr v. d. Heydt, Ascona. Il quadro si trova in prestito alla Hamburger Kunsthalle.
N° 887
Giocatori di bocce a Subiaco. Annotazione: “ Subiaco ”. Carta, olio, a. 16,9, l. 20,6 cm. N. G. 219
N° 888
San Benedetto presso Subiaco. Schizzo incompiuto. Sotto in primo piano, cascata con lago, sopra lontano edifici assolati. Carta su cartone, olio, a. 16,9, l. 20,6 cm. Akad. 308
N° 889
Paesaggio montano con chiesa “la Maddalena”. Sulla strada da Subiaco per Cervara. Nr. 903. Carta su cartone, a. 20,9, l. 32,8 cm. Akad. 225
N° 891
Processione di monaci in un monastero italiano.
Probabilmente a Subiaco. Per gli edifici è stato utilizzato il disegno a seppia, nr. 893. olio, a. 34, l. 41 cm. Città di Cottbus.
N° 892
Interno di monastero ( a Subiaco ? ). Animato da monache e un monaco. Legno, olio, a. 17, l. 22 cm. Città di Cottbus.
N° 893
Interno di un monastero. Con immagine della Madonna. Probabilmente a Subiaco, paragona con il N° 891. Segnato indicando l’immagine della Madonna: “ Inscrizione: Maria Mater Graziosa [e] Mater Misericordiae ”. Seppia. N. G. 1140.
N° 895 – 921
Ventisette fogli sciolti da un libro dei schizzi di Subiaco e dintorni. Misure 30 x 20,5 cm, filigrana: stemma del papa Pio VI, e “ Subiaco ”. Per lo più a lapis o a penna, occasionalmente a seppia.
N° 896
Esterno di un monastero. Probabilmente a Subiaco. Seppia. N. G. 97
N° 897
Monastero nella valle. Annotazione: “ S. Francesco a Subiaco ”. N. G. 186 (29).
N° 898
Paesaggio montano. Annotazione: “ presso Subiaco ”. N. G. 1112.
N° 899
Paesaggio montano. Con ingresso ad un terreno. Annotazione: “ a Subiaco 1829 ”. N.G. 179.
N° 900
Montagna. Con vitigno in primo piano. Annotazione: “ bey Subiaco 1829 ”. N.G. 183
N° 901
Strada. Con case e muri. Annotazione: “ Subiaco ”. Seppia. N.G. 185
N° 902
Paesaggio fluviale. Annotazione: “ Subiaco ”. Akad. 94 (30).
N° 903
Piccolo monastero solitario presso Subiaco. Annotazione: “S. Magdalena”. Paragona con il N° 889. Seppia. N.G. 1062.
N° 904
Piccola valle. Annotazione: “ Andando da Subiaco verso Civitella ”. N. G. 106.
N° 905
Paesaggio. Con cima montana boschiva. Annotazione: “ Andando da Subiaco verso Civitella ”. N. G. 1110.
N° 906
Una gola. Si estende da sinistra davanti a destra in fondo. A destra un uomo seduto, con sopra al bordo pagina una casa. Annotazione: “ Andando da Subiaco verso Civitella ”. Julius Kähler, Hamburg.
N° 907
Cima di montagna. Annotazione: “ bey Civitella 1829 ”. Seppia. N. G. 127.
N° 908
Alberi. Annotazione: “ Tra Subiaco e Cerbara ”. Seppia. N. g. 180.
N° 909
Cittadina di montagna. Annotazione: “ la Cerbara ”. Seppia. N. G. 1111.
N° 910
Gruppo di case. Annotazione: “ Cerbara ”. Seppia. N. G. 1108.
N° 911
Chiesa. Annotazione: “ Cerbara ”. Seppia. N. G. 1109.
N° 912
Cortile con scala e loggia. Annotazione: “ Cerbara Marzo 1829 ”. Seppia. N. G. 125.
N° 913
Una contadina. Tre studi di costumi. Annotazione: “ La Cerbara ”. N. G. 748.
N° 922-929
Otto fogli sciolti da un grande libro di schizzi di Subiaco. Misure 25,5 x 40,2 cm. Filigrana: incudine ? Lapis, in parte Seppia.
N° 922
Monastero sul pendio di montagna. Annotazione: “ S. Benedetto ”. Seppia. N. G.121.
N° 923
Complesso di monastero, sovrastato da una torre. Annotazione: “ S. Scholastica ”. Seppia. N. G. 177.
N° 924
Monastero su una collina. Annotazione: “ S. Francesco a Subiaco ”. Seppia. N. G. 187.
N° 925
Valle ripida con monastero S. Benedetto. N. G. 1077.
N° 926
Pendio con monastero S. Scholastica. N. G. 1096
N° 927
Vallata con alberi in primo piano. N. G. 1092 (a Subiaco?)
N° 928
Paesaggio montano esteso. Annotazione: “ presso Subiaco ”. Seppia. N. G. 1093
N° 929
Strada nel bosco. N. G. 1257 (Subiaco?)
N° 930
Volta in antica rovina a Tivoli. Annotazione: “ Tivoli 1 März ”.
N° 931
Grotta nelle rovine. Annotazione: “ Tivoli 1 März ”.
N° 933
Due Cipressi alti. Davanti a parete rocciosa con porta e finestrella. Annotazione: “ S. Cosimato 2 May 29 ”. Seppia ( sono citati altri 5 disegni riferiti al luogo).
N° 938
Strada. A sinistra, dirupo e retro di una casa. Annotazione: “ Subiaco ”. Penna. Seppia. N. G. 188
N° 939
Cappella. Da est, in primo piano. Montagne in lontananza. Annotazione: “ Subiaco ”. Penna. Seppia. N. G. 182.
N° 940
IL monastero S. Scholastica presso Subiaco. Lavoro preparatorio per il quadro N° 886. Annotazione: “ Scholastica ”. Seppia. N. G. 184.
N° 968
Strada in salita. Vista dalla curva, a sinistra cappella. Probabilmente salita all’ Epomeo. Penna, seppia. N. G. 100.
N° 969
Strada in salita. Nello stesso paesaggio montano del N° 968. A destra, angolo di una casa. Penna, seppia. N. G. 102.
N° 970
Strada in salita. Nello stesso paesaggio montano del N° 968. Penna, seppia. N. G. 104.
N° 971
Strada in salita. A destra, cappella. Seppia. N. G. 112
Chiarimenti e precisazioni su alcuni luoghi dei disegni citati nell’elenco
Non mi è stato possibile reperire altra documentazione fotografica delle opere sopra riportate per procedere ad una più allargata rilettura topografica, ma già quella in possesso mi permette di correggere o di precisare alcuni luoghi, che nell’inventario sono inesatti o suscettibili di specificazioni. (30).
n 887 - 1829, giocatori di bocce - annotazione in basso a s. "Subiaco"
n 887
Lo scorcio di Subiaco, così come è stato rappresentato, non corrisponde ad alcun punto di vista possibile del paese, perché gli elementi che lo compongono non risultano organici. Molto probabilmente è raffigurata l’attuale Piazza del Campo con la distrutta chiesa di San Sebastiano sullo sfondo, anche se con particolari un po’ diversi rispetto alla più recente documentazione fotografica, ma è l’estranea presenza dello scuro arco che disorienta, non potendo avere quella collocazione. Tuttavia se si lascia per buona tale ipotesi, la soluzione, avvalorata pure dal fatto che il luogo sembra indicare una piazza e che la forma della montagna è molto simile al profilo che si vede da questa prospettiva, si potrebbe ricercare in un’aggiunta da parte del pittore, non del tutto inventata. Se ci si mette nello stesso sito si scorge alle spalle, in fondo alla strada, un arco, che Blechen potrebbe aver utilizzato per accentuare il contrasto luminoso, a lui caro.
n 891
n.891-Cervara, processione nella odierna via G.Verdi
Foto n 2, Cervara, Via G. Verdi
Contrariamente a quanto supposto, rispetto al luogo della raffigurazione, la scena non è inserita in un monastero italiano, né tanto meno si riferisce a Subiaco, perché la processione con il crocione, tradizionale nella valle dell’Aniene, si svolge in un passaggio coperto della attuale Via G. Verdi di Cervara. Oggi dei due finestroni ad arco sulla sinistra del dipinto ne resta solo uno, anche se dell’altro sono ben visibili i conci murati nella parete. La stessa cosa di rimando vale per il n 893, avente lo stesso soggetto ( vedi foto n 2 con l’abbinato disegno ).
892 - Subiaco, Atrio di San Gregorio nel monastero di San Benedetto (1829)
n 892
L’interno del dipinto si trova nella chiesa inferiore del Sacro Speco di Subiaco e precisamente è l’atrio della cappella di San Gregorio e corridoio di Santa Chelidonia.
Blechen per esigenze spaziali ha sostituito il pilastro esistente con la colonna.
I n 968, 969, 970, 971,
Sono catalogati con il titolo generico di cappella o in un paesaggio montano, mentre raffigurano le cappelle che si incontrano salendo per la vecchia mulattiera che conduce ai monasteri benedettini di Subiaco, a partire dai ruderi della nota villa di Nerone.
In particolare il n 968, lungi dall’indicare l’Epomeo, il monte più alto di Ischia, raffigura la cappella di S. Maria dell’oro con il ripido pendio del monte Francolano, localmente detto La Crocetta. Il n 969 fa vedere la cappella di S. Crocella con lo stesso monte dietro e a destra del disegno non appare una casa, bensì un angolo dell’abbazia benedettina di Santa Scolastica. Da notare che il piccolo edificio compare nel disegno preparatorio e nel quadro ad olio in alto a destra ( si vedano i n 886 e 940). Il n 970 inquadra la salita con lo scorcio della piccola cappella di San Clemente in fondo. Il tutto ambientato nella caratteristica valle dell’Aniene , con la riconoscibile sommità del monte Francolano a forma di naso, il n 971 rappresenta sul lato destro la stessa piccola cappella di San Clemente, adiacente ai ruderi neroniani. ( vedi foto n 3, 4, 5, 6 con gli abbinati disegni ).
foto 3 – soggetto del disegno n 971
971 – Subiaco, Cappella di San Clemente (1829)
Foto 4 – soggetto del disegno n 970
970 – Subiaco, Cappella di San Clemente con il monte Francolano (1829)
foto 5 – soggetto del disegno n 968
968 – Subiaco, Cappella di S. Maria dell’oro con il monte Francolano (1829)
foto 6 – soggetto del disegno n 969
969 – Subiaco, Cappella della Crocella con il monte Francolano (1829)
Rileggere attentamente il passato per comprendere meglio il presente e conoscere la ricchezza delle tante storie locali è di fondamentale importanza, soprattutto per le nuove generazioni, come è dovere esprimere riconoscenza verso uomini geniali che ci hanno lasciato preziose opere, da custodire e valorizzare.
Autoritratto 1936autoritratto
No t e
1- Carl Eduard Ferdinand Blechen nacque nel 1798 a Cottbus e morì nel 1840 a Berlino. Il primo nome si trova scritto anche come Karl.
2- F. Novotny, Painting and Sculpture in Europe 1780-1880, p. 221 Penguin Books 1971. La traduzione dal testo inglese è di John O’ Shannassy o.s.b.
3- D. Riccardi, Olevano e i suoi pittori, p. 276 Pieraldo Editore, Roma 2004.
4- R De Grada, Storia della pittura dal IV al XX secolo,vol. IX p. 124 Istituto Geografico De Agostini, Novara 1983.
5- D. Riccardi, op. cit., p. 276.
6- K. Andrews, I Nazareni, p. 11 Fratelli Fabbri Editori, Milano 1967.
7 Tra i molteplici lavori citiamo: “ Il corno magico del fanciullo “ del 1806-1808, una raccolta di canti popolari tedeschi attinti dalla viva voce del popolo, frutto della collaborazione tra Arnim e Brentano; “ Fiabe per bambini e famiglie “ , pubblicate la prima volta nel 1812 ad opera dei Fratelli Grimm e le ricerche sugli antichi costumi scomparsi condotte da Görres.
8- D. Riccardi, op. cit., p. 73.
9- K. Andrews, op. cit. p. 9.
10- Ibidem, p. 10.
11- D. Riccardi, op. cit., p. 73.
12- D. Riccardi, Gli artisti romantici tedeschi del primo Ottocento a Olevano Romano, p. 20 Electa 1997. K. G. Küttner scrisse le sue Peregrinazioni attraverso i Paesi Bassi, la Germania, la Svizzera e l’Italia del 1796. Così riferisce in un viaggio del 1794 “ L’intera striscia di territorio da Tivoli e Subiaco e da lì fino a Palestrina, se la si considera dal punto di vista pittorico, fa parte delle più belle che io in Italia abbia visto…”.
13- G. Prosperi, Il culto romantico del paesaggio sublime, pp. 65, 67 Tipografia Mancini 2007. Mechau e Reinhart nel 1793 a Subiaco hanno ritratto in incisioni a bulino la gola dell’Aniene con il monte Francolano quasi dallo stesso sito, ubicato nei pressi dell’attuale ponte di San Mauro.
14- Cfr. Wikipedia. Org.
15- D. Riccardi, op. cit., p. 276.
16- “ Il pittore non deve soltanto dipingere ciò che vede davanti a sé, ma anche ciò che vede in sé. Se però in sé non vede nulla, tralasci pure di dipingere ciò che vede davanti a sé ”, da un aforisma di Friedrich. Helmut Börsch- Supan, L’opera completa di Friedrich, p. 6 Rizzoli Editore, Milano 1976.
17- J. C. Dahl nell’estate del 1820 e i primi mesi del 1821 soggiornò nel Golfo di Napoli e qui eseguì in compagnia di F. L. Catel studi all’aria aperta. Thieme Becker, 1966, vol. VIII p. 271.
G. J. Kern, Karl Blechen, sein leben und seine werke p. 73 Berlin 1911.
Il pittore F.L.Catel (Berlino 1778-Roma 1856) dal 1811 scelse di risiedere a Roma, attratto dal paesaggio mediterraneo e dalle sue vestigia medioevali e classiche. Nelle sue peregrinazioni ebbe modo, come Blechen, di venire nella Valle dell'Aniene, dove dipinse : Vicino a Subiaco verso Santa Scolastica; Vicino a Subiaco verso Rocca Canterano. Di ciò ci informa Coriolano Belloni, Subiaco e i suoi pittori, pag. 12
18- D. Riccardi, op. cit., p. 276.
19- F. Novotny, op. cit., p. 222.
20- F. Novotny, op. cit., p. 222. Il grande pittore francese J. B. Camille Corot ( 1796-1875 ) è in Italia la prima volta nel 1825-1828. A Subiaco dipinge nell’agosto 1827 Monastero di S. Benedetto e Presso Subiaco e ad Olevano, nel 1827 e 1828, esegue una serie di disegni e dipinti. C. Belloni, I pittori di Olevano, p. 61 Istituto di Studi Romani 1970
21- Cfr. Wikipedia. Org
22- D. Riccardi, op. cit., p. 276.
23- F. Novotny, op. cit., p. 224.
24- D. Riccardi, Gli artisti romantici tedeschi del primo Ottocento a Olevano Romano, pp. 194,195 Electa 1997. L’autore indica come numero di inventario (vedi nota 25) il 996 e riporta l’annotazione del pittore scritta in alto a destra del disegno“ Cerbara marzo 1829). Un altro disegno a seppia recante la descrizione “Cortile con scala e loggia” e la stessa annotazione compare al n 912 dell’elenco presente in questo articolo. Due scorci diversi?
25- Ibidem, p. 196, “ Questo gioco deve averlo veramente interessato, se in sei piccoli studi ha raffigurato le varie posizioni e movimenti del corpo per lanciare una boccia “. Le opere numerate dall’883 al 971 si riferiscono all’ inventario elencato a fine testo e tradotto dal Kern, le altre immagini sono indicate diversamente.
26- D. Riccardi, op. cit., pp. 125-126 “… sosta a Olevano, dove abita nella Casa Baldi (ne è la prova lo schizzo a matita nel taccuino di Braunschweig che raffigura la rocca dei Colonna come la si vede dalla terrazza di quella locanda )...” scende poi “ in direzione di Genazzano e Palestrina.” Per ulteriori notizie sulla Casa Baldi si veda C. Belloni, I pittori di Olevano, pp.
21-25 Istituto di Studi Romani 1970.
27- G. J. Kern, op. cit., pp. 282-294.
28- La traduzione di tutti i testi in lingua tedesca, compreso l’elenco pubblicato, è dell’artista internazionale Birgitt Shola Starp, residente ad Articoli Corrado.
29- Lo stesso soggetto è stato disegnato da Philipp Veit ( 1793-1877) e si trova a Colonia nel Wallraf-Richartz-Museum con il titolo generico di Apenninlandschaft (paesaggio appenninico) Il pittore fece parte della cerchia de I Nazareni e fu attivo a Roma e dintorni tra il 1815 e il 1830. Wallraf-Richartz-Museum, Sehnsucht nach italien, tav. 27 Colonia 1972-1973.
30- Il disegno raffigura un tratto del fiume Aniene che costeggia l’abitato di Subiaco. Al centro si vede la chiesa di Sant’Antonio, distrutta dai bombardamenti del 1944, mentre sul lato sinistra è ben visibile un fianco dell’imponente concattedrale di Sant’Andrea.
31- Un ringraziamento va al tipografo Enrico Piacentini per avermi fornito le fotografie dei disegni probabilmente citati nell’ inventario con i n 888 e 901. Il primo raffigura il monastero di San Benedetto visto dal laghetto omonimo. Lo studio, pur in maniera abbozzata, ricalca la stessa veduta eseguita da J. A. Koch nel 1815. Il secondo con l’annotazione“Subiaco” mostra uno scorcio del paese visto dall’attuale Via Giovanni XXIII.
La mostra, attraverso la forza evocativa delle immagini prese dal vero, introduce l'osservatore all'interno di botteghe e luoghi di lavoro di artisti e artigiani, colti nel loro ambiente durante lo svolgimento delle attività quotidiane. Sono rappresentati per lo più mastri e mastre ancora attivi di recente in un contesto di economia agropastorale, da cui traevano sufficienti guadagni e sostentamento, per poi declinare con il tramonto della stessa civiltà contadina. Senza un ricambio generazionale con loro è scomparso un mondo di saperi e personali segreti, acquisiti in decenni di apprendistato ed esperienza e poco o nulla abbiamo fatto per salvaguardare valori ed eredità culturale di questa operosa umanità. ...continua a leggere "Mostra fotografica – Artigiani e vecchi mestieri – Subiaco febbraio – marzo 2015"